Ecco i 7 segnali che predicono un tradimento nella coppia, secondo la psicologia

Tradimento: I Numeri Shock che Nessuno Vuole Guardare (Ma Tutti Dovrebbero)

Partiamo subito col botto: secondo il General Social Survey dell’Università di Chicago, tra il 15% e il 25% delle coppie sposate ha vissuto almeno un episodio di infedeltà. E se allarghiamo il discorso alle coppie non sposate? I numeri schizzano fino al 30-40%. Una coppia su tre potrebbe trovarsi a fare i conti con il tradimento.

In Italia non andiamo meglio: secondo le indagini del Censis e dell’Osservatorio Nazionale sulla Famiglia, circa il 16% dei matrimoni e fino al 30% delle coppie stabili hanno ammesso di aver vissuto un tradimento. E questi sono solo quelli che hanno avuto il coraggio di dirlo nei questionari anonimi.

Prima di farvi prendere dal panico e controllare compulsivamente il telefono del partner, però, capiamo cosa c’è dietro questi numeri. Perché spoiler alert: il tradimento non capita per caso, e soprattutto non succede solo alle “coppie sbagliate”.

Il Tradimento Non È Quello Che Pensate

Ecco la prima cosa che vi stupirà: non esiste un solo tipo di tradimento. La psicologia moderna distingue tra infedeltà fisica e infedeltà emotiva, e quest’ultima è spesso il vero killer silenzioso delle relazioni.

L’infedeltà emotiva significa sviluppare un legame affettivo profondo con qualcuno al di fuori della coppia, anche senza mai sfiorarlo fisicamente. Secondo gli studi di Shackelford pubblicati sul Journal of Marriage and the Family, questo tipo di tradimento spesso precede quello fisico, come una sorta di antipasto emotivo prima del piatto principale.

E qui arriva il dato che fa riflettere: molte persone che “tradiscono emotivamente” nemmeno si rendono conto di star tradendo. Pensano di avere “solo un amico speciale” o “qualcuno che mi capisce davvero”. Suona familiare?

La Psicologia Dietro al Tradimento: Non È Solo Questione di Ormoni

Se pensate che si tradisca solo per attrazione fisica, vi sbagliate di grosso. La ricerca scientifica ha individuato sette cause principali che spingono le persone verso l’infedeltà, e la maggior parte sono di natura psicologica ed emotiva.

Il primo fattore, secondo gli studi di Allen pubblicati sul Journal of Marriage and Family, è la mancanza di comunicazione. Non stiamo parlando di non dirsi “buongiorno” la mattina, ma della totale assenza di dialogo emotivo profondo. Quando le coppie smettono di condividere paure, sogni, frustrazioni e desideri, si crea un vuoto che qualcun altro potrebbe riempire.

Poi c’è il bisogno di validazione esterna. Secondo Wiederman, molte persone cercano negli altri quella conferma di essere desiderabili, interessanti, importanti che non ricevono più dal partner o che non riescono a darsi da sole. È il classico “mi fa sentire speciale” che fa più danni di una bomba atomica nelle relazioni.

Lo stress prolungato rappresenta un altro fattore cruciale. Periodi di forte pressione lavorativa, problemi economici o familiari indeboliscono le difese psicologiche e spingono verso comportamenti impulsivi. Chi vive situazioni di alta tensione cerca spesso una “fuga” dalla realtà difficile, e l’attenzione di qualcun altro può sembrare la soluzione perfetta.

I Fattori di Rischio che Nessuno Vi Ha Mai Spiegato

La bella notizia è che l’infedeltà non cade dal cielo come un fulmine a ciel sereno. Ci sono fattori di rischio ben precisi che la ricerca ha identificato, e conoscerli può fare la differenza tra una relazione che sopravvive e una che implode.

La bassa autostima rende più vulnerabili alle attenzioni esterne e alla ricerca di conferme. Chi non si sente sicuro di sé è come una spugna pronta ad assorbire qualsiasi complimento o dimostrazione di interesse arrivi dall’esterno. Poi c’è la storia familiare: secondo Wang e colleghi, crescere in famiglie dove il tradimento era normale aumenta significativamente la probabilità di replicare questi comportamenti.

  • Ambiente lavorativo favorevole: lavori che comportano viaggi, orari flessibili, o contatto costante con persone attraenti creano opportunità e tentazioni
  • Cambiamenti nella routine: traslochi, nuovi lavori, nascita di figli – tutti i grandi stravolgimenti creano vulnerabilità emotive
  • Differenze nei bisogni: quando i partner hanno esigenze emotive o sessuali molto diverse e non riescono a trovare compromessi
  • Dipendenza da social media: l’uso eccessivo di piattaforme digitali facilita i contatti con ex partner o nuove conoscenze
  • Problemi di alcol o sostanze: l’abuso di alcol riduce le inibizioni e può portare a decisioni impulsive

Lo Stile di Attaccamento: Il Fattore Che Cambia Tutto

Qui diventa davvero interessante: secondo la teoria dell’attaccamento, il modo in cui ci leghiamo agli altri da adulti dipende dalle nostre esperienze infantili. DeWall e colleghi hanno dimostrato che le persone con uno stile di attaccamento insicuro hanno maggiori probabilità di cercare rassicurazione in relazioni multiple.

Tradotto in parole povere: se da bambini non abbiamo imparato a fidarci completamente degli altri o se abbiamo sviluppato paure di abbandono, da adulti potremmo inconsciamente sabotare le nostre relazioni o cercare “piani B” emotivi. È come avere sempre una valigia pronta per scappare, anche quando non serve.

I Momenti Più Pericolosi di Ogni Relazione

Non tutte le fasi di una relazione sono ugualmente rischiose. La ricerca ha identificato alcuni momenti critici che meritano attenzione particolare.

I primi anni sono più insidiosi di quanto pensiate. Quando cade l’idealizzazione iniziale e iniziamo a vedere i difetti del partner, alcune persone preferiscono cercare altrove piuttosto che affrontare la realtà di una relazione “normale” con pregi e difetti. È il momento del “ma non era così all’inizio”.

Qual è il tipo di tradimento più difficile da perdonare?
Fisico
Emotivo
Entrambi
Nessuno dei due

La famosa crisi del settimo anno ha una base scientifica: secondo Levinger, intorno ai 6-9 anni insieme molte coppie attraversano un periodo di stanchezza relazionale che le rende più vulnerabili alle tentazioni esterne. È quando la routine ha preso il sopravvento e l’eccitazione iniziale sembra un ricordo lontano.

E poi ci sono i grandi cambiamenti di vita: nascita dei figli, perdita del lavoro, lutti, malattie. Tutti questi eventi mettono a dura prova anche le coppie più solide, e la tentazione di “fuggire” dalla realtà difficile attraverso una relazione extraconiugale può diventare molto forte.

La Noia: Il Killer Silenzioso Che Nessuno Considera

Ecco qualcosa che vi sorprenderà: secondo Mark e colleghi nel Journal of Sex and Marital Therapy, anche la semplice noia può portare al tradimento. Le relazioni a lungo termine tendono naturalmente verso la routine, e se non si fa uno sforzo consapevole per mantenere viva la scintilla, il rischio è la monotonia totale.

La ricerca di novità ed emozioni è un bisogno psicologico fondamentale. Quando la relazione diventa prevedibile come un episodio di Beautiful, alcune persone iniziano a guardarsi intorno cercando quel brivido che hanno perso. Non è cattiveria, è biologia: il nostro cervello è programmato per cercare stimoli nuovi.

Come Proteggersi: La Scienza della Prevenzione

La buona notizia è che, conoscendo i fattori di rischio, è possibile lavorare preventivamente per rafforzare la relazione. Non esistono garanzie al 100%, ma ci sono strategie scientificamente fondate che funzionano davvero.

Prima di tutto, investite nella comunicazione emotiva. Gli studi dimostrano che 15 minuti al giorno di dialogo profondo – senza telefoni, TV o distrazioni – possono fare miracoli. Non parliamo delle solite chiacchiere su lavoro e spesa, ma di condivisione vera: paure, desideri, insoddisfazioni, sogni.

Secondo: mantenete viva la curiosità. Secondo Aron e colleghi, le coppie che continuano a “scoprirsi” anche dopo anni insieme hanno relazioni più solide e soddisfacenti. Le persone cambiano, evolvono, hanno nuovi interessi. Smettere di essere curiosi del partner è uno dei primi passi verso la noia relazionale.

Terzo: diversificate le fonti di gratificazione. Aspettarsi che il partner soddisfi ogni nostro bisogno emotivo, sociale e intellettuale è irrealistico e dannoso. Coltivare amicizie, hobby e interessi personali alleggerisce la pressione sulla coppia e la rende più solida.

I Segnali d’Allarme da Non Ignorare

Ci sono alcuni campanelli d’allarme che la psicologia ha identificato come predittori di possibili problemi. Attenzione: riconoscere questi segnali non significa automaticamente che ci sia un tradimento in corso, ma che la relazione potrebbe aver bisogno di attenzione.

Diminuzione drastica della comunicazione, evitamento dell’intimità fisica ed emotiva, improvvisi cambiamenti nelle abitudini o nell’umore, eccessiva segretezza con telefono e social media, criticismo costante verso il partner o idealizzazione di altre persone. Questi sono tutti segnali che qualcosa si sta incrinando, anche se non necessariamente in direzione di un tradimento.

Quando Succede: Non È Sempre Game Over

E se, nonostante tutto, dovesse succedere? La ricerca di Baucom pubblicata sul Journal of Family Therapy mostra che l’infedeltà non è necessariamente la fine di una relazione. Molte coppie, con l’aiuto di terapisti specializzati, riescono a superare il tradimento e costruire una relazione più forte di prima.

Il punto chiave è la volontà di entrambi di lavorare sui problemi sottostanti che hanno portato al tradimento. Non basta promettere che “non succederà più”: serve un vero lavoro di comprensione e cambiamento dei pattern relazionali disfunzionali.

Il perdono, secondo Gordon e Baucom, non è un evento che accade dall’oggi al domani, ma un processo lungo e complesso. Chi subisce il tradimento deve elaborare quello che è a tutti gli effetti un trauma psicologico, mentre chi ha tradito deve fare un serio lavoro di introspezione per capire le motivazioni profonde del proprio comportamento.

La Verità Che Nessuno Vi Dice

Ecco la verità scomoda: la maggior parte delle relazioni potrebbe teoricamente essere a rischio tradimento, perché i fattori scatenanti sono incredibilmente comuni. Stress, noia, problemi di comunicazione, bassa autostima – chi non ha mai attraversato almeno uno di questi momenti?

Ma ecco anche la buona notizia: la maggioranza delle coppie non vive tradimenti. E quelle che li vivono spesso ne escono più consapevoli e mature, se affrontano la situazione nel modo giusto. Il tradimento può essere devastante, ma può anche diventare un’opportunità di crescita e cambiamento profondo.

L’importante è essere realistici senza diventare paranoici. Le relazioni richiedono impegno, attenzione e cura costante. Non sono qualcosa di magico che funziona da solo, ma nemmeno una missione impossibile destinata al fallimento. Sono come una pianta: se la innaffiate e le date luce, cresce rigogliosa. Se la trascurate, appassisce.

La conoscenza dei rischi non deve portare a vivere nella paranoia, ma a essere equipaggiati per costruire relazioni più solide e consapevoli. E questo, secondo tutta la ricerca scientifica disponibile, fa davvero la differenza tra una relazione che sopravvive e una che prospera. Perché alla fine, l’amore da solo non basta – ma l’amore combinato con la conoscenza e l’impegno consapevole può davvero fare miracoli.

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